letteratura contemporanea americana

Il revival dell’America rurale nella letteratura contemporanea

Questo mese torniamo a parlare di letteratura contemporanea, dopo alcuni excursus cinematografici, dall’ultima fatica di Quentin Tarantino all’estetica di Taylor Sheridan. Il mercato editoriale italiano sta vivendo un revival di pubblicazioni di autori statunitensi che fanno dell’America più selvaggia e rurale il loro cavallo di battaglia. Romanzi crudi, disperati, che raccontano storie di persone disagiate e tormentate, che vivono le loro esistenze nell’America contemporanea delle zone ancora selvagge, lontane anni luce dal lifestyle delle grandi città. A tal proposito, vi consigliamo la lettura di due opere di fresca pubblicazione che si inseriscono in questo contesto: Nella terra dei lupi di Joe Wilkins e Montana 1948 di Larry Watson.

Nella terra dei lupi joe wilkins neri pozza letteratura contemporanea americanaIl selvaggio Montana

Nella terra dei lupi (Neri Pozza) ha come protagonista lo spiantato ventiquattrenne Wendell Newman, contadino che vive in una roulotte dopo aver perso la terra di famiglia, in seguito alla morte della madre e alla misteriosa scomparsa del padre dieci anni prima. Un giorno, un’assistente sociale bussa alla porta del suo trailer per consegnargli in affidamento il piccolo Rowdy, figlio della cugina Lacy, appena arrestata per spaccio di stupefacenti. Il bambino soffre di una non precisata forma di autismo che lo condanna a un prolungato mutismo. Wendell accetta a malincuore di occuparsi del bambino, ma tra i due ben presto si crea un legame solido fatto di affetto, comprensione e dipendenza reciproca. Sullo sfondo di questa piccola storia famigliare, si muovono personaggi spietati, esistenze immerse nel whiskey e nella violenza, e annebbiate dalla mancanza d’istruzione. Un panorama di degrado che obbligherà Wendell a mettere in gioco la sua stessa vita per proteggere il piccolo Rowdy e garantirgli, nonostante tutto, un futuro sereno.

 

Una disperata storia famigliare larry watson montana 1948 mattioli letteratura contemporanea americana

Montana 1948 (Mattioli 1885) narra la storia del dodicenne David Hayden e della sua famiglia, segnata indelebilmente dai fatti accaduti durante l’estate del 1948. La storia è narrata in prima persona molti anni dopo i fatti in questione, con la maturità di un adulto attraverso gli occhi di un adolescente. Il setting è quello della provincia americana più sperduta, dove le esistenze degli uomini si regolano ancora in base ai cicli della natura e delle stagioni. Il fulcro della vicenda è il rapporto tra due fratelli, Wesley e Frank, rispettivamente padre e zio di David. Il primo è lo sceriffo del paese, uomo mite, pacato, e ben voluto dalla comunità nonostante non brilli per particolari doti, diventato sceriffo più per tradizione famigliare che per autentica vocazione. Frank è uno stimato medico, ex atleta di successo ed eroe di guerra: bello, spiritoso e affascinante, Frank è il classico personaggio invidiato dagli uomini e ambito dalle donne, che in un microcosmo quale una tipica cittadina di provincia americana viene considerato un esempio da seguire, se non un vero e proprio eroe.
Frank era spiritoso, affascinante, amante della vita e di tutto ciò che conteneva. Accanto al fratello, mio padre sembrava in qualche modo prosaico. Oh, era un uomo solido, costante, affidabile. Ma inevitabilmente, ineluttabilmente noioso. Non lasciava la stessa scia luminosa di zio Frank.
Un’improvvisa malattia della domestica della famiglia di David, la giovane nativa Marie, porterà la stessa ad alcune rivelazioni scioccanti sulla vita di Frank: la scintilla che scatenerà un tragico dramma famigliare che segnerà per sempre la vita di tutti protagonisti della vicenda.

Western, noir e natura selvaggia

Se il romanzo di Wilkins si può considerare un moderno western, sulla scia delle opere di Chris Offutt e Brian Panowich, l’opera di Watson può essere accomunabile a quel filone di letteratura contemporanea provinciale che ha in Kent Haruf e Andre Dubus alcuni dei suoi migliori interpreti più recenti. Tuttavia, i punti di contatto tra le due opere sono evidenti: in primis un pizzico di mistero, ingrediente sapientemente utilizzato per mantenere alta la tensione da due scrittori evidentemente dotati e capaci di esibirsi in pagine di grande prosa.
Altra caratteristica dei due romanzi è l’importante presenza della natura e dell’alternarsi delle stagioni, sui cui si regolano le esistenze dei protagonisti, cristallizzate in un non-tempo in cui gli anni e le epoche passano ma le vite rimangono sostanzialmente sempre le stesse. Esistenze lontanissime dal caos delle grandi città americane, rumorose, veloci e sempre al passo con le mode e i tempi.

La letteratura contemporanea demolisce il sogno americano

Infine, appare palese un concetto di fondo che aleggia sopra le vite dei personaggi, elemento ricorrente nella letteratura americana degli ultimi anni: la demolizione del sogno americano.
Wendell è vittima di un sistema che lo ha penalizzato, condannandolo, per colpe non sue, a una vita da spiantato appena sopra la soglia di povertà. Frank invece rappresenta il prototipo di uomo virtuoso e senza macchia, stimato e invidiato per le sue doti, che in realtà nasconde un passato turpe marcato da colpe imperdonabili. Il concetto della “terra di speranza e sogni” cantato da Springsteen viene passato al setaccio da una generazione di scrittori che riaggiornano il mito americano, attualizzandolo. Una terra di sogni e speranza, certo, dove tutto è possibile e la felicità è a portata di mano. Una terra dove tuttavia molte persone devono fare i conti con esistenze degradate, in cui una via d’uscita sembra davvero lontana se non impossibile da raggiungere. Un aspetto descritto senza mezzi termini da un filone molto florido della letteratura contemporanea degli Stati Uniti.

Alberto Staiz

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