james ellroy scrittore de i miei luoghi oscuri copertina post

I miei luoghi oscuri: le ossessioni di James Ellroy

Nel 1996, un James Ellroy all’apice della fama si getta in pasto al pubblico come mai fatto in precedenza e scrive I miei luoghi oscuri. Si tratta di un particolare mix di giornalismo investigativo, autobiografia e resoconto dettagliatissimo d’indagine poliziesca. L’argomento è brutale: l’omicidio di Geneva Hilliker, madre di Ellroy, il cui cadavere strangolato fu ritrovato ai bordi di una strada, nella cittadina di El Monte in California, il 22 giugno 1958.

James Ellroy non ha bisogno di presentazioni. Uno scrittore che, piaccia o no, ha assimilato la tradizione dei generi noir e crime rivoluzionandone poi la forma e portandola a un livello letterario mai raggiunto prima. Si è scritto molto sulle capacità di questo scrittore anticonformista, spesso volutamente “personaggio”, ma sempre estremamente consapevole dei propri mezzi e capace di dare alla luce dei capolavori assoluti: grandi opere che limitare alla semplice definizioni di noir o crime, risulterebbe quantomeno riduttivo.

I miei luoghi oscuri

miei luoghi oscuriLa madre del piccolo Ellroy è infermiera, mentre il padre è un contabile scapestrato tendente al fannullone. La coppia si separerà a pochi anni di distanza dalla nascita di James, all’anagrafe Lee Earle, e il bambino viene affidato alla madre. Il padre, a cui il giovane Ellroy era molto legato, potrà godere della presenza del figlio solo durante i weekend. È proprio durante un weekend che il cadavere della madre verrà ritrovato nei pressi di una scuola. La causa della morte è asfissia dovuta a strangolamento mediante lacci.
La polizia indaga con scrupolo, andando a setacciare la vita privata della donna, ma non riuscirà mai a scoprire l’identità dell’assassino. Trentasei anni dopo, Ellroy prende visione del fascicolo, osserva le foto di sua madre morta e decide di riaprire il caso, servendosi dell’aiuto di Bill Stoner, ex poliziotto dal curriculum corposo, da poco andato in pensione.

Il rapporto con la madre

La riapertura delle indagini rappresenta per Ellroy l’obbligo di venire a patti con il suo passato, con la sua stessa coscienza e con la figura di sua madre, alla quale era legato da un rapporto di amore quasi edipico, alternato a un odio profondo e viscerale. Le indagini sono il pretesto per una sincera e drammatica rievocazione della sua infanzia: dal divorzio dei suoi genitori; all’omicidio della madre e alla morte del padre sette anni dopo, in seguito alla quale un Ellroy ancora minorenne verrà risucchiato in una spirale di criminalità e dipendenze, da cui uscirà solo nel momento in cui la sua carriera di scrittore inizia a decollare. Ne I miei luoghi oscuri, la madre viene ritratta come una donna misteriosa, quasi una dark lady: onesta lavoratrice in settimana e ben voluta dal vicinato e dai colleghi di lavoro, amante della vita notturna in weekend di grandi bevute conditi da una vita sessuale sregolata.

Cold case

miei luoghi oscuri

James Ellroy (foto via: en.wikipedia.org)

La riservatezza della madre per quanto concerneva la sfera privata è l’elemento che probabilmente ha impedito la soluzione del caso, nel 1958 così come trentasei anni dopo. Ellroy racconta le sue personali indagini, descrivendo possibili collegamenti con omicidi simili avvenuti nello stesso periodo con una dovizia di particolari e uno stile telegrafico e affannato, in un’ossessiva ricerca di una verità che non verrà mai a galla. Nonostante gli sforzi della coppia Ellroy – Stoner, il caso rimarrà irrisolto, anche se l’epilogo de I miei luoghi oscuri mostra un Ellroy che si è riconciliato (almeno parzialmente) con la memoria della madre.

Ossessivo e allucinato.

I miei luoghi oscuri rappresenta un lettura obbligata per tutti fan dello scrittore californiano: ampi stralci autobiografici di una sincerità disarmante si alternano alle personali indagini dello scrittore, alla disperata ricerca dell’assassino. Lo stile riflette alla perfezione l’ossessione che lo scrittore ha sempre provato nei confronti della madre e della sua tragica fine: un incubo che ha tormentato l’esistenza di Ellroy, segnandola irrimediabilmente, ma che ha probabilmente contribuito alla creazione di uno stile unico e di un bagaglio di temi che hanno fatto la fortuna di uno degli scrittori noir più importanti degli ultimi trent’anni.

Alberto Staiz