Westville News blog presentare un romanzo

Spunti e riflessioni per presentare un romanzo

Sembra sia passata un’eternità da quando la proto idea di Westville mi balenò in testa. Pensare che ancora non esisteva nemmeno il nome Westville. Eppure eccoci qui: due perfetti signor nessuno, che ogni tanto scherzano definendosi autori.

Presentare un romanzo

Una vita in riserva Westville presentare un romanzo

Premetto che questa è la prima volta che mi trovo ad affrontare questo tipo di sfida, mentre per il mio amico e collega, Alberto Staiz si tratta del secondo round. Il suo primo romanzo, “Una vita in riserva” (edizioni Leucotea) è stato presentato per ben tre volte, e in tutte le occasioni in maniera brillante, mi permetto di sentenziare.
Tuttavia, tornando a Westville, presentare un romanzo noir, o giallo, non è affatto semplice. La trama è contorta, intricata, e sono state usate soluzioni di narrazione abbastanza particolari da necessitare un’attenta lettura. Evitare gli spoiler è assolutamente un obbligo professionale e morale. Pertanto ci ritroviamo nella posizione di dover raccontarvi la vera natura di Westville, senza svelarvi nulla della trama.

Come fare?

Westville è il risultato di tante emozioni, tante idee e tanti ideali. Potete leggere alcune di queste premesse qui e qui. Questo “agglomerato umano”, trascritto su carta, e chiamato Westville, presenta diverse storie, intrecci, pensieri e contraddizioni ponderate a fondo. C’è la storia principale, poi ci sono tutte le altre storie parallele, o secondarie, che contribuiscono comunque all’economia del romanzo. Storie talvolta autobiografiche, almeno in parte, fatte di desideri e ambizioni, nostre o di chi conosciamo a fondo. Sommando le nostre esperienze, abbiamo ben sessant’anni di vita da cui abbiamo tratto le nostre idee.

Questa è la fortuna di avere la possibilità di presentare un romanzo. Avere tanto da raccontare. Il rovescio della medaglia è proprio come organizzare tutto questo materiale, senza annoiare o far perdere la concentrazione.

Parlare in pubblico

Ci sono tanti consigli pratici su come parlare in pubblico. Questi consigli servono soprattutto a chi soffre l’ansia da palcoscenico, ma sono utili anche a chi invece ne è immune, ma non conosce a fondo il linguaggio del corpo. Ecco alcuni consigli, che spero vivamente saranno utili a qualcuno.

Gli occhi

Alcune persone sono particolarmente sensibili al contatto visivo. Se siete tra queste, sapete quanto incrociare lo sguardo con qualcuno in platea con un’espressione particolare potrebbe farvi perdere il filo del discorso, o addirittura paralizzarvi. In questo caso il consiglio è scegliere, prima di cominciare la vostra presentazione, tre punti specifici in sala. Magari tre persone che per voi sono rassicuranti, o tre punti indefiniti, magari evidenziati da delle sedie vuote o delle borse appoggiate. Sceglieteli lontani tra loro. Quando inizierà la presentazione potrete continuare a saltare, con lo sguardo, da un punto all’altro di questi tre, dando l’impressione di interagire sempre con qualcuno di particolare, ma sempre diverso, senza necessariamente avere un rapporto diretto con uno sguardo penetrante.

Le braccia

presentare un romanzo steve jobsIl dilemma delle braccia è molto ricorrente. Cosa faccio? Dove le metto? Come le muovo? La scuola della comunicazione ci da indicazioni da un lato precise, dall’altro vaghe. Braccia incrociate ad esempio è un segno di chiusura, mentre troppo rigide e stese lungo i fianchi promuove una tensione ben visibile. Anche le mani hanno il loro ruolo, infatti non bisogna mai stringere i pugni, per non risultare aggressivi e “chiusi”, ma nemmeno sfregarle tra loro o irrigidirle troppo.
Ci sono tantissime altre regole che possono venire in nostro soccorso. Ad esempio un buon consiglio è quello di tenere un microfono in mano, se ne avete l’opportunità. In questo modo la vostra manualità sarà focalizzata dall’effettuare movimenti meccanici e necessari, man mano che la presentazione prosegue. In ogni caso tendete sempre ad aprire le braccia, accompagnate i vostri ascoltatori nel racconto “abbracciando” idealmente tutta la platea. Può sembrare una cavolata, ma personaggi controversi, per quanto amassero andare controcorrente, non operavano mai in “chiusura”. Uno su tutti era Steve Jobs. Quando presentava un nuovo prodotto, o un nuovo progetto, Jobs riusciva sempre a focalizzare l’attenzione sul contenuto del suo messaggio, poiché accompagnava la comunicazione parlata a quella gestuale.

La voce

Si, lo so. Vi si secca la gola, la voce tremula, e più la sentita insicura, più diventate insicuri a vostra volta. A me succedeva sempre, molto tempo fa, prima di un concerto. Non importava se suonassi in una platea, davanti a centinaia di persone sconosciute, o in un baretto davanti a quattro amici. La voce era sempre insicura e la gola secca. Per questo tipo di conseguenza fisico-chimica non ho mai trovato un rimedio, se non il maturare esperienza e serenità, prepararmi bene con allenamento e studio e portarmi sempre qualcosa da bere sul palco.

Ci vediamo alla presentazione

Fra qualche giorno (il 30 Marzo) faremo la prima presentazione di Westville. Speriamo di vedervi numerosi, così potrete vedere coi vostri occhi come siamo bravi a predicare bene ma a razzolare male!

Flyer presentazione romanzo westville

data: Giovedì 30 Marzo 2017
dove: Via Binda 14 – 21053 Castellanza

al 111 Cafe di Castellanza, con birre artigianali, hamburger e molto altro…


Potete acquistare Westville…

Potete acquistare Westville su tutti i maggiori store online, da Amazon a Mondadori, da IBS a Webster e Libreria Universitaria, da Feltrinelli a SBC Edizioni.


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