Da Alberto a 4Fortys
La vita riserva sempre meravigliose sorprese soprattutto quando meno te le aspetti: sliding doors capaci di modificare in un solo attimo il corso degli eventi. Sulla mia strada, caso o meno, è giunto, inaspettato, questo fulmine a ciel sereno. Sulla mia strada, la possibilità di poter intervistare uno tra i più grandi compositori e cantautori del nostro panorama musicale.
Un uomo che ha attraversato le ultime quattro decadi regalandoci stupore e sorpresa; canzoni immortali, vere e proprie poesie su pentagramma: un incantesimo perfetto in grado di sormontare anche le più complesse avversità che si sono paventate soprattutto a inizio carriera.
Combinazioni alchemiche perfette, trasmutate in armonia, musicalità e poetica. Canzoni che sono state in grado autonomamente di sfondare quel fronte artificioso, ostruzionistico e ipocrita di certa “industria discografica” in quel lontano 1979.
Alberto Fortis: un artista eclettico e innovatore
Artista eclettico, Alberto Fortis. Sperimentatore e innovatore al contempo: nelle sue vene scorrono il Pop, l’R&B, il Soul e, un riuscito tentativo di approcciare (1984) al pseudo-Rap con Plastic Mexico.
Ricercatore dello spirito, sognatore avventuroso, in questi primi 40 anni di carriera Alberto Fortis ha saputo sempre mettersi in gioco, raccontando finemente se stesso, e i NOSTRI tanti noi stessi. E lo ha fatto con lo strumento che più gli è consono: la sua musica, i suoi dischi.
In questo ultimo lavoro c’è una sorta di summa, un resoconto creativo, per nulla autocelebrativo. Niente in assoluto di autoreferenziale, anzi.
In 4Fortys – uscito a giugno per Azzurramusic – emerge prepotentemente lo spirito di rivisitazione e di reinvenzione di quel masterpiece che è Alberto Fortis uscito nel 1979: troveremo pezzi per piano e voce live in studio; verremo ammaliati dalla nuova versione di Settembre; saremo inchiodati ai sentimenti e ai ricordi con la coinvolgente versione de Il Duomo di notte: ma non basta, lo stupore continua con tre classici di Alberto completamente rivisitati. Inoltre tre brani live con la Milandony Melody Band.
Insomma un Loop ben congegnato, un progetto che salda il legame con il passato; rinvigorisce l’attuale, e guarda al futuro con ottimismo.
Un progetto del quale ci piacerebbe conoscere la sua nascita: da Alberto Fortis a 4Fortys, 40 anni sono alle spalle, cosa si trova di quel ragazzo esordiente in questo nuovo album?
Di quel ragazzo esordiente NON mi ritrovo alcune paia di ALL STAR che avevo comprato alla Vigilia del primo album e un po’ di fiducia in più nel “Mondo Musicale”. Di contro i percorsi seguiti anche all’estero e le esperienze che ti forgiano, rendono ancora più interessante una scommessa che continua a fondarsi su una sete di Bellezza e di Ricerca che è inversamente proporzionale alla notte sociale artistica che stiamo attraversando : e ne sono fiero
Cosa la ispira di più nel produrre i suoi pezzi: dove nasce lo spunto per comporre una canzone, e di conseguenza, un album. Guardarsi attorno, osservare la realtà circostante può essere sufficiente?
Essere ispirati e creare Ⓜ️usica, se davvero si è nati per quello, è una convergenza di DNA, stimoli esterni e metabolismo interno, che ha il DirittoDovere di essere poi esplicitato per la legge fondamentale dell’Arte: la Condivisione. È come l’intuizione: l’intuizione è la somma dell’immaginazione e della forza di volontà . “artisti” (qui è dovuto il minuscolo anche dopo il punto) come Young Signorino immaginano e si sforzano di fare schifo: e ,tutto sommato, dobbiamo ringraziarli, perché non Ci richiedono neanche troppa immaginazione per capire che ci riescono benissimo.
Milano è cambiata e tanto. La metropoli del “tutto e subito”, in perenne cambiamento, liquida e individualista ha ancora margini di spazio per il sociale: si sente ancora figlio adottivo di una città nota per il suo famoso “Cör in man ” oppure se ne è distaccato?
Ⓜ️ilano rimane un’eccellenza italiana: se ci fossero 5 Milano in Italia, saremmo un Paese Leader Internazionalmente. L’Anima può benissimo convivere con la velocità, anzi, se ne può nutrire
Datacrazia, algoritmi, microcircuiti: quanto possono esser utili, e quanto ce ne dovremmo discostare, secondo lei c’è la possibilità di mediare in questo rapporto, oppure il rischio di venirne sopraffatti è concreto?
Nternet è la metamorfosi del Libero Arbitrio e si stanno creando piani paralleli, fisici e virtuali: sta a Noi far sì che la meraviglia non diventi obsoleta e dannosa tentazione. Anche Caronte penso si possa annoiare del suo lavoro, ma cerca sempre di portare qualche bella Donna in barca.
Concerti, produzioni, video, interviste: come passa il tempo libero Alberto Fortis. Quali generi musicali ascolta? Legge libri, frequenta le mostre?
Tutto sommato il Tempo Libero non esiste: meglio allenarsi a una Ⓜ️ente Libera in un Tempo sempre più occupato. Anche quando si cammina e si ritira uno scontrino, c’è sempre fortunatamente una Signora Melodia che si annuncia e prende il suo Spazio nello Spazio. Preferisco le Mostre e l’afflato d’Arte immediato e in movimento: la lettura,forse, non nutre più come una volta, perché la Nostra Fantasia ormai esplora e lavora in modalità più tridimensionali. A volte leggere è come guardare la rotta sullo schermo intanto che si vola: preferisco guardare dal finestrino. Detto questo, prima bisogna saper leggere per capire la rotta
Il degrado culturale dei nostri tempi influenza, secondo lei, le nuove produzioni musicali: penso ai fenomeni social nati principalmente da You Tube e affini, laddove la parola “gavetta” non sembra venire minimamente contemplata: c’è un’eredità che rischia di essere smarrita?
Questa domanda ha già la sua parziale risposta al punto 2: la risposta soffia nel vento, il vento spazza via molte cose ma solleva anche la sabbia; e scopre la roccia quella solida. Pertanto niente viene cancellato: ciò che più è pericoloso è la distrazione e una volontà di indurla. Ma chi promuove il vuoto si ritroverà riempito di dolore, cosi come, al contrario, chi riempirà il suo dolore creerà spazi per volersi bene
In questi giorni è attesa la sentenza della Corte di Strasburgo sulla tutela dei Diritti d’Autore: è possibile secondo lei limitare e contrastare i cosiddetti “colossi del web” oppure le Lobby dell’Industria culturale e musicale continueranno, come dire, a dettar la “LORO” legge?
È senz’altro possibile apportare dei rimedi, è molto difficile che vinca una volontà di farlo. È un indice della rituale stupidità in cui vive la maggior parte del Settore Musica: per quanto mi riguarda sono fermamente, ingenuamente convinto che, pur usando gli stessi codici molto discutibili, se venisse veicolato un prodotto generalmente più sostanziale e bello si venderebbe anche di più. Ma, come diceva un grande manager con cui ho lavorato per molti anni, non ho mai visto un asino diventare un cavallo. W L’Arte Musica e facciamo in modo che l’umiliazione, nuova Virtù dei Sensibili, non abbia senso se non per un motivo: trasformarsi in un magnifico colorato boomerang.
️Paul Valery disse che il futuro non è più quello di una volta, lei come guarda al suo: cosa farà da grande Alberto Fortis?
Per quanto riguarda il Futuro, sto cercando Turo, perché se Turo fu, vuol dire che anche sarà: e lì c’è la Risposta
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