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Editoria italiana, la nostra sfida – parte 2

Westville è un romanzo italiano, nato dalla testa e dalla fatica di due autori italiani. Questa premessa è doverosa, perché come molti sanno, scegliere di lavorare nell’editoria italiana non è una di quelle pensate da fare a cuor leggero. Quindi, a ragion veduta, perché scegliere questa strada?

Westville, dall’Italia con passione

Come qualcuno ci ha fatto notare, avremmo potuto scriverlo in inglese, e provare la strada di un’editoria estera, come quella americana, dove il romanzo thriller ha una prolifica schiera di autori di successo. Non possiamo che limitarci a dire: innegabile! Ma la nostra è stata una dichiarazione di guerra. Si beh, di guerra si fa per dire. Avrei potuto scriverlo tra virgolette, ma non me la sono sentita. Forse è meglio definirla sfida. Con tutte le catene commerciali che hanno sostituito le buone e care librerie indipendenti, essere un autore di piccolo taglio non è per niente semplice, anzi!
Se alla libreria del paese puoi ancora chiedere di procurarti i libri che ti interessano, nel grande punto vendita “c’è quello che vedi esposto” (segue faccia scazzata che fissa il monitor al banco).
E la distribuzione? Di certo non aiuta le case editrici meno rinomate.

Tuttavia, fin qui, se a livello ideologico un po’ ci si sente abbattuti, d’altra parte stiamo parlando di commercio, quindi è perfettamente normale (ma non scontato per tutti).

La nostra sfida

La nostra guerra si rivolge a tutti quelli che ritengono la letteratura morta, che in Italia nessuno legge, e altre dicerie secondo le quali non dovrebbero più esserci librerie, quelli della Mondadori dovrebbero stare ai semafori a lavare i vetri e Amazon libri dovrebbe smettere di distribuire nel Bel Paese. Secondo noi si tratta di una chiave di lettura errata.
Guardando le classifiche dei libri più venduti risulta chiaro che in Italia il romanzo americano moderno, il buon mattone thriller, piace molto. Mentre tra i romanzi più venduti tra le proposte nostrane, ci sono i drammi e i romanzi rosa.
Un dato importante, che secondo il nostro modestissimo parere deriva da una visione underground del romanzo noir-thriller nostrano, o se vogliamo essere più corretti, del “romanzo-stile-americano”. Perché? In Italia c’è una prolifica scena underground per quanto riguarda il noir e il poliziesco. Tuttavia questa proposta si rivolge prettamente a chi ama il contesto italiano, fatto di commissari, marescialli e bande criminali. Un’immaginario tanto crudo e realistico quanto pulp. Ma quando si tratta di andare sull’internazionale, ecco che la scena si spopola, e la comunicazione autore-lettore viene totalmente a mancare.

Il marketing e la freschezza dell’editoria italiana

Per quelli come noi, della nostra generazione, che sono cresciuti a pane e Hollywood, non è semplice. Anche perché il nostro Hollywood è quello che pesca a piè pari dall’editoria americana, dalla Beat Generation ad oggi. La maggior parte dei film che vediamo, nemmeno lo sappiamo che sono tratti da romanzi. Produzioni che 10 anni prima hanno acquistato i diritti d’autore (al tempo) di qualche romanzo sconosciuto, ora best seller, sfornano film di magistrale fattura.


Potete acquistare Westville…

Potete acquistare Westville su tutti i circuiti della carta stampata, da Amazon a Mondadori, da IBS a Webster e Libreria Universitaria, da Feltrinelli a SBC Edizioni.


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